00:00 4 Dicembre 2014

MeteoLive cult: l’uomo non è buono, ma la natura lo è ancora meno

La natura non è solo indifferente al destino dell'uomo, ma per alcuni anche sadica e cattiva.

Thoreau riceverà dal contatto con la natura selvaggia sensazioni di smarrimento e di impotenza, anche se spesso la definirà madre benevola ed innocente, pur indifferente ai destini dell’uomo.

Quello che ci interessa di più però analizzare è proprio il contatto con quella selvaggia (wilderness). Un conto infatti è il paesaggio addomesticato e rassicurante che ci siamo ritagliati nei parchi, nelle nostre campagne, fatte di campi precisi, ordinati e squadrati oppure sui pascoli dei monti, un conto è la natura lasciata libera di esprimersi, che può diventare carica di negatività e di forze temibili, o addirittura terrificanti, ma forse è proprio questa la natura che cerchiamo, perchè è più simile a noi, al nostro modo di essere o a quello che forse vorremmo essere (e spesso non abbiamo il coraggio di essere): vulcanici, instabili, prepotenti.

Di fronte ad una esperienza traumatica come un uragano, un tornado, un fulmine, un’ alluvione, un devastante terremoto, vissuto sulla propria pelle, e per quanto riguarda gli animali l’aggressione di un grizzly, un incontro ravvicinato con un serpente velenoso, saremo spesso (giocoforza) portati ad eliminare ogni residuo di romanticismo dalla visione naturalistica. La natura, anche quella scatenata, potrà allora rimanere fonte di elevazione spirituale, ma senza l’affetto che nutrivamo per lei durante i primi contatti.

L’allenamento alla visione della natura scatenata o selvaggia oltretutto ci porta a sviluppare una maggiore tolleranza per le situazioni di freddo o caldo estremo, l’urbanesimo ha cancellato quasi totalmente il contatto con la natura vera, e c’è gente che per tutta la sua vita ha vissuto in un mondo totalmente artificiale e non se ne rammarica affatto, salvo poi trasalire quando improvvisamente si apre di fronte a lui una finestra di mondo reale, tipo una bufera di neve.

Nell’ultimo trentennio è maturata l’idea di una natura ferita, umiliata dall’uomo,  che ha attecchito facilmente tra le masse, sempre meno abituate a vederla in azione. La verità è che l’uomo è ancora in balia delle forze naturali, come lo è sempre stato, una natura che attraverso microbi, virus ed insetti schifosi e velenosi di ogni tipo ci ricorda ogni giorno (non sappiamo grazie a chi) quanto possa essere sadica e cattiva. I cristiani ad esempio scomodano il Diavolo per giustificare questo comportamento. E voi?

Autore : Alessio Grosso