00:00 27 Febbraio 2002

POLO e AFRICA: contatto

Nei prossimi giorni grande interazione tra aria polare marittima e aria calda di origine sahariana.

La linea di sviluppo frontale (segnalata dal colore viola sulla carta)è rappresentata da quel vasto ammasso nuvoloso adagiato dal Portogallo all’Europa dell’est, passante per le Alpi.
Più a nord c’è aria moderatamente fredda, un’attiva depressione a nord delle Isole Britanniche con un impulso freddo ben visibile (segnalato in blu con i triangolini), seguito da aria gelida di estrazione polare.

Bene, per cambiare radicalmente, il tempo ha bisogno di un sussulto, perchè se la bilancia rimane in equilibrio non accade proprio nulla. Serve un’ondulazione! Per questo l’aria fredda punterà su Spagna e Portogallo per poi raggiungere l’entroterra africano. Da qui si attiveranno di rimbalzo correnti calde dirette verso la nostra Penisola, in particolare sul meridione.

Ecco spiegato il caldo atteso nel week-end al sud. Nel frattempo l’aria fredda avrà alimentato una parte della nostra linea di sviluppo frontale, quella più occidentale che subirà una graduale rotazione e si muoverà verso le nostre regioni non più lungo un piano orizzontale ma quasi verticale, interessando con piogge e rovesci il centro-nord sempre nel week-end. Nevicate sulle Alpi tra i 1500 e i 1900 m.

Davanti ad essa come detto scorreranno queste correnti calde che tenderanno ad umidificarsi una volta raggiunto il Mediterraneo. Fino a lunedì pertanto il tempo non migliorerà al centro-nord, specie su Triveneto e regioni centrali. In seguito la spinta dell’aria fredda si esaurirà e di conseguenza anche l’afflusso sahariano perderà importanza. La perturbazione, sia pure invecchiata tenderà a quel punto a conquistare le regioni meridionali, a cominciare dalla Campania, producendo qualche temporale.

Nel frattempo dall’Atlantico dovrebbe però muoversi martedì 5 una nuova figura perturbata che seguirà il cammino giù tracciato dal precedente fronte, senza probabilmente affondare sull’Africa ma sorvolando la Francia e presentandosi con correnti da sud-ovest ed un minimo centrato sulla Manica. Oltre “la sfera” oggi non intende spingersi.

Sarà importante valutare l’impatto dell’aria fredda sull’ovest del Continente prima di esprimere ulteriori considerazioni previsionali.
Autore : Alessio Grosso